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Neuromarketing 21 Mar 24

Bias Cognitivi e Marketing: Decifrando le Sfumature della Mente Umana

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Nel vasto mondo del marketing, la mente umana è un terreno fertile da esplorare. I bias cognitivi, quei piccoli inganni che il nostro cervello gioca su di noi, sono come le note nascoste in una sinfonia. Sono i preconcetti che influenzano le nostre scelte, i nostri comportamenti e, in definitiva, il nostro rapporto con i prodotti e i servizi che ci circondano.

Cosa Sono i Bias Cognitivi?

I bias cognitivi sono l’interpretazione soggettiva della realtà. Nascono dalle esperienze vissute, dall’educazione ricevuta e dall’ambiente in cui viviamo. Sono come filtri invisibili che colorano la nostra percezione e condizionano le nostre decisioni. Ma quando sono emersi per la prima volta?

La loro storia risale agli anni '70, quando i due psicologi Daniel Kahneman e Amos Tversky hanno iniziato a esplorare i processi decisionali in contesti di incertezza e scarsità. Solo nel 2002, Kahneman è stato insignito del premio Nobel per l’Economia per il loro rivoluzionario lavoro. Da allora, i bias cognitivi sono diventati una parte essenziale del nostro panorama mentale.

Come Funzionano i Bias Cognitivi?

I bias cognitivi si attivano automaticamente, come un riflesso condizionato. Sono scatenati da fattori come la velocità e il sovraccarico di informazioni. Quando siamo sommersi da dati e abbiamo poco tempo, il nostro cervello crea uno schermo protettivo. E i bias cognitivi sono gli attori principali di questo copione.

I Tipi di Bias Cognitivi nel Marketing

  1. Bias Cognitivi di Ancoraggio: Questo è il bias per antonomasia. Determina la prima impressione che un consumatore ha di un prodotto. Immagina di entrare in un negozio di elettronica e vedere un televisore con un prezzo di $999.99. Quel “9” iniziale è l’ancoraggio. Anche se il prezzo potrebbe essere alto, sembra conveniente rispetto a un televisore da $1,200. Questo bias influenza le nostre scelte di prezzo e valore.

  2. Bias Cognitivi di Prova Sociale: Ci piace seguire la folla. Se vediamo che molti altri hanno acquistato un prodotto o frequentano un ristorante, tendiamo a pensare che sia buono. Le recensioni online, le stelle e i “like” sui social media sono tutti esempi di prova sociale. I marketer sfruttano questo bias per creare fiducia e autorevolezza.

  3. Bias Cognitivi di Framing: La presentazione fa la differenza. Se diciamo che un prodotto ha il 90% di efficacia, sembra fantastico. Ma se diciamo che ha il 10% di inefficacia, sembra pessimo. Il framing, cioè come presentiamo le informazioni, influenza la percezione del consumatore. I messaggi positivi e negativi possono indirizzare le scelte.

Perché Sono Importanti nel Marketing?

I bias cognitivi sono le leve segrete del marketing. Comprendendoli, possiamo creare strategie più efficaci e autentiche. Ma non dimentichiamo il lato umano: conoscere i bias ci aiuta anche a fare scelte più consapevoli come consumatori.

In conclusione, i bias cognitivi sono come le note di una melodia. Quando li suoniamo con maestria, possiamo creare armonia tra il consumatore e il prodotto.

Leggi questo articolo sul bias dell'ingroup nel marketing.

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